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martedì 4 ottobre 2016
Percè i cosmetici Ecobio costano così tanto?
Spesso incontriamo persone che ci chiedono com'è possibile che cosmetici ecobio più o meno simili abbiano prezzi alle volte davvero incredibilmente diversi.
Anche stamattina in un gruppo di appassionati di cosmesi ecobiologica un'utente si chiedeva come fosse possibile che prodotti con tanto di certificazione ecobio prestigiosa, possano trovarsi nei supermercati a prezzi simili a quelli della cosmesi tradizionale mentre altri prodotti, magari presenti solo in bioprofumeria, abbiano prezzi notevolmente più alti.
venerdì 30 ottobre 2015
Solo Ecobio?
Il mese di Novembre si preannuncia ricco di novità per le case cosmetiche che proponiamo nel nostro sito, ed in molti casi non si tratta solamente di "nuove referenze" ma di prodotti che, al di là della valenza cosmetica, hanno un qualcosa in più; questo mi ha portato ad una riflessione su cosa intendiamo noi per EcoBioe ho deciso di condividerla con voi.
Cominciamo col presentarvi le novità più importanti che ci aspettano:
Syria è un sapone speciale: innanzitutto è la reinterpretazione dei ragazzi della Saponaria di un sapone dalle origini antichissime e dalle proprietà incredibili: il sapone di Aleppo.
Questo sapone contiene Olio di Alloro (per sostenere la difficile economia Siriana) L'olio di Oliva (L'ulivo è da sempre simbolo di pace tra i popoli) ed oli essenziali di lavanda e salvia.
La lista degli ingredienti è semplice da decifrare anche per i meno esperti di Inci ed è subito chiaro che ci troviamo davanti ad un cosmetico Ecobio, ma questo prodotto ha qualcosa in più: è il frutto di un progetto di solidarietà, accoglienza e cultura!
Questo sapone nasce da una collaborazione tra La Saponaria e la fondazione Terre Des Hommes per l'accoglienza e il sostegno dei profughi che, purtroppo, ogni giorno giungono da noi fuggendo da guerra e distruzione; per cui per ogni sapone acquistato ne verrà donato uno per il progetto Faro a famiglie di profughi con bambini all'interno di un kit di accoglienza con beni di prima necessità.
Qui trovi il sapone Syria insieme a tutti gli ecodoni La Saponaria>>
Dopo la presentazione fatta al Sana 2015, finalmente stanno per arrivare le due attesissime novità Biofficina Toscana: uno scrub viso levigante ad azione rigenerante e illuminate con la particolare caratteristica che l'effetto "scrub" è dato non dai consueti noccioli di albicocca, ma dai semi di lampone e mora di gelso, di differenti granulometrie, per un effetto veramente eccezionale, e un'acqua micellare indicata per la pulizia di occhi e viso in grado di struccare e detergere efficacemente anche le pelli più delicate.
Questi due prodotti, oltre ad essere ecobio certificati da ICEA, sono caratterizzati dalla presenza di Rubiox, un esclusivo principio attivo brevettato formulato a partire da una particolare miscela di frutti rossi.
Anche in questo caso il cosmetico non è solo ecobio ma ha qualcosa in più: i frutti rossi utilizzati nel principio attivo Rubiox e come parte levigante dello scrub derivano esclusivamente dalle colline lucchesi (si tratta di more di gelso, mirtillo, uva spina e ribes) e continuano la filosofia aziendale di Biofficina Toscana di sostenere e promuovere le coltivazioni biologiche locali dando valore a quei coltivatori che, con impegno (ma anche con tanto sacrificio), portano avanti un concetto di agricoltura che è in netta contrapposizione con la logica attuale di tutto, sempre, subito e bello (e che porta a valutare OGM e standardizzazione nell'agricoltura).
Acqua micellare ai frutti rossi>>
Scrub Frutti Rossi>>
Si tratta anche in questo caso di qualcosa di più di un semplice contenitore in legno per preparare le erbe tintorie ma di un progetto di valorizzazione di un'arte antichissima, riconosciuta "patrimonio dell'umanità" dall'UNESCO! Queste ciotole, infatti, sono realizzate a mano dagli artigiani dell'etnia Zafimaniry in madagascar ed è realizzata in legno di grezzo non trattato chimicamente.
Trovi la Ciotola vilany per prearare l'hennè sul nostro sito >>
Per noi Ecobio non vuol solo dire lista degli ingredienti senza pallini rossi, e non basta nemmeno che all'interno di un cosmetico siano presenti estratti di piante da agricoltura biologica.
Quello che che intendiamo noi è una FILOSOFIA orientata al RISPETTO:
RISPETTO della pelle con un'attenta selezione degli ingredienti e delle formulazioni per ottenere cosmetici efficaci, ben tollerati e funzionali;
RISPETTO dell'ambiente, con formulazioni eco-bio certificate (o certificabili) e con l'utilizzo di ingredienti e packaging a basso impatto ambientale;
RISPETTO dell'uomo e della cultura, cercando di valorizzare ed aiutare chi crede in un'altra economia, chi crede che il progresso non debba seppellire cultura e tradizione del passato, am debba conservarle come preziose e solide fondamenta su cui crescere, chi crede che l'accoglienza sia un valore e l'artigianalità un'arte!
Biofficina Toscana, La Saponaria e Phitofilos sono solo 3 esempi recenti di questa filosofia, ma potremmo citarne molti altri, come TEA Natura (che tra l'altro ha proposto un detergente nato dal riciclo di quanto di più inquinante producano le nostre case: l'olio da frittura) Verdesativa (che ha ripreso e promosso l'antica coltivazione della Canapa in Italia) Iliana (fortemente legata alla cultura artigianale Sarda, che formula cosmetici esclusivamente a base di piante coltivate in Sardegna) e tante altre che con piccoli gesti quotidiani contribuiscono alla costruzione di un mondo migliore.
Cominciamo col presentarvi le novità più importanti che ci aspettano:
Syria - il sapone di Aleppo secondo "La Saponaria"
Syria è un sapone speciale: innanzitutto è la reinterpretazione dei ragazzi della Saponaria di un sapone dalle origini antichissime e dalle proprietà incredibili: il sapone di Aleppo.
Questo sapone contiene Olio di Alloro (per sostenere la difficile economia Siriana) L'olio di Oliva (L'ulivo è da sempre simbolo di pace tra i popoli) ed oli essenziali di lavanda e salvia.
La lista degli ingredienti è semplice da decifrare anche per i meno esperti di Inci ed è subito chiaro che ci troviamo davanti ad un cosmetico Ecobio, ma questo prodotto ha qualcosa in più: è il frutto di un progetto di solidarietà, accoglienza e cultura!
Questo sapone nasce da una collaborazione tra La Saponaria e la fondazione Terre Des Hommes per l'accoglienza e il sostegno dei profughi che, purtroppo, ogni giorno giungono da noi fuggendo da guerra e distruzione; per cui per ogni sapone acquistato ne verrà donato uno per il progetto Faro a famiglie di profughi con bambini all'interno di un kit di accoglienza con beni di prima necessità.
Qui trovi il sapone Syria insieme a tutti gli ecodoni La Saponaria>>
Acqua Micellare e Scrub Viso a frutti rossi - Biofficina Toscana:
Dopo la presentazione fatta al Sana 2015, finalmente stanno per arrivare le due attesissime novità Biofficina Toscana: uno scrub viso levigante ad azione rigenerante e illuminate con la particolare caratteristica che l'effetto "scrub" è dato non dai consueti noccioli di albicocca, ma dai semi di lampone e mora di gelso, di differenti granulometrie, per un effetto veramente eccezionale, e un'acqua micellare indicata per la pulizia di occhi e viso in grado di struccare e detergere efficacemente anche le pelli più delicate.
Questi due prodotti, oltre ad essere ecobio certificati da ICEA, sono caratterizzati dalla presenza di Rubiox, un esclusivo principio attivo brevettato formulato a partire da una particolare miscela di frutti rossi.
Anche in questo caso il cosmetico non è solo ecobio ma ha qualcosa in più: i frutti rossi utilizzati nel principio attivo Rubiox e come parte levigante dello scrub derivano esclusivamente dalle colline lucchesi (si tratta di more di gelso, mirtillo, uva spina e ribes) e continuano la filosofia aziendale di Biofficina Toscana di sostenere e promuovere le coltivazioni biologiche locali dando valore a quei coltivatori che, con impegno (ma anche con tanto sacrificio), portano avanti un concetto di agricoltura che è in netta contrapposizione con la logica attuale di tutto, sempre, subito e bello (e che porta a valutare OGM e standardizzazione nell'agricoltura).
Acqua micellare ai frutti rossi>>
Scrub Frutti Rossi>>
VILANY la ciotola in legno di eucalipto del Madagascar di Phitofilos
Altra novità in arrivo (questa volta non un cosmetico ma uno strumento di cosmesi) è la ciotola Vilany realizzata da Phitolfilos per la preparazione delle erbe tintorie.Si tratta anche in questo caso di qualcosa di più di un semplice contenitore in legno per preparare le erbe tintorie ma di un progetto di valorizzazione di un'arte antichissima, riconosciuta "patrimonio dell'umanità" dall'UNESCO! Queste ciotole, infatti, sono realizzate a mano dagli artigiani dell'etnia Zafimaniry in madagascar ed è realizzata in legno di grezzo non trattato chimicamente.
Trovi la Ciotola vilany per prearare l'hennè sul nostro sito >>
molto più che ecobio
Queste tre novità rappresentano in modo egregio quello che, secondo noi, vuol dire ECOBIO (e di conseguenza quello che ci spinge a scegliere un'azienda piuttosto che un'altra da proporre ai nostri clienti).Per noi Ecobio non vuol solo dire lista degli ingredienti senza pallini rossi, e non basta nemmeno che all'interno di un cosmetico siano presenti estratti di piante da agricoltura biologica.
Quello che che intendiamo noi è una FILOSOFIA orientata al RISPETTO:
RISPETTO della pelle con un'attenta selezione degli ingredienti e delle formulazioni per ottenere cosmetici efficaci, ben tollerati e funzionali;
RISPETTO dell'ambiente, con formulazioni eco-bio certificate (o certificabili) e con l'utilizzo di ingredienti e packaging a basso impatto ambientale;
RISPETTO dell'uomo e della cultura, cercando di valorizzare ed aiutare chi crede in un'altra economia, chi crede che il progresso non debba seppellire cultura e tradizione del passato, am debba conservarle come preziose e solide fondamenta su cui crescere, chi crede che l'accoglienza sia un valore e l'artigianalità un'arte!
Biofficina Toscana, La Saponaria e Phitofilos sono solo 3 esempi recenti di questa filosofia, ma potremmo citarne molti altri, come TEA Natura (che tra l'altro ha proposto un detergente nato dal riciclo di quanto di più inquinante producano le nostre case: l'olio da frittura) Verdesativa (che ha ripreso e promosso l'antica coltivazione della Canapa in Italia) Iliana (fortemente legata alla cultura artigianale Sarda, che formula cosmetici esclusivamente a base di piante coltivate in Sardegna) e tante altre che con piccoli gesti quotidiani contribuiscono alla costruzione di un mondo migliore.
lunedì 8 settembre 2014
Sana 2014 - La nostra esperienza
Quest'anno la visita al sana era particolarmente ricca di appuntamenti grazie alla presenza di moltissimi dei nostri fornitori con novità che avevano già stimolato la nostra curiosità, e ad alcuni altri produttori di cosmetici eco-biologici.
Ecco a voi la cronaca della nostra giornata:
Alle 9:30 eravamo già all'ingresso della fiera pronti ad immergerci in questa "verdissima" atmosfera carichi di aspettative.
Il primo Stand che abbiamo visitato è stato quello di Bjobj, curiosissimi di vedere la nuova linea antiage al Goji.
Bjobj è stata una delle prime aziende italiane a produrre cosmetici 100% eco-bio certificati e negli anni ha saputo sempre rinnovarsi creando formulazioni man mano più piacevoli e attente all'esigenza dei consumatori senza tradire mai la sua filosofia di cura dell'ecosistema pelle.
La nuova linea con estratto di bacche di Goji biologiche è pensata appositamente per le pelli mature ed esigenti ed è composta di 4 prodotti per il viso (crema giorno, crema notte, contorno occhi e siero viso) da un bagnoschiuma (dal profumo celestiale) e da un'ottima crema corpo contenete, tra l'altro, anche il coenzima Q10 che ci ha assolutamente colpito per la piacevolezza d'uso e la texture.
Abbiamo anche scoperto che Bjobj ha vinto il premio ValueCert per il suo nuovo catalogo proprio per la chiarezza e precisione con cui ha saputo presentare i suoi prodotti dando il giusto rilievo e le giuste informazioni riguardo alle certificazioni dei suoi prodotti tra cui, ultima arrivata, Yes Vegan che garantisce che i prodotti bjobj sono formulati rispettando le esigenze di chi ha scelto questa filosofia di vita e proprio per questo abbiamo deciso di mettere a disposizione per chi fosse interessato, una copia in pdf.
Seconda Tappa del nostro Tour per scoprire i nuovi prodotti Cattier che presto andaranno ad arricchire il nostro catalogo. Già da diverso tempo apprezziamo le ottime maschere viso all'argilla, ed i prodotti che abbiamo avuto modo di testare non ci hanno affatto deluso!
Lo stand della Nour era una di quelle tappe a cui non potevamo rinunciare! Lo staff di questa piccola azienda artigiana toscana è sempre gentilissimo e disponibilissimo e quest'anno ci hanno mostrato una novità veramente interessante: la nuova linea "il Granaio di Firenze" che racchiude nelle sue referenze i profumi di 4 piante tipiche della campagna fiorentina (più precisamente del Mugello) ad un prezzo a cui non saprete resistere!
Nel nostro piano di Attacco al Sana ci eravamo dimenticati di segnare la GreenProject ma, appena varcato l'ingresso del padiglione 35, è stato impossibile non notare il loro bellissimo Stand tutto realizzato con mobili in cartone ondulato e soprattutto ricchissimo di novità.
Oltra ad una nuovo linea cosmetica che comprende creme viso, corpo, piedi e mani certificate Ecobio e con principi attivi davvero interessanti, oltre alle novità della linea Anthyllis Baby, i prodotti che ci hanno colpito di più sono stati i nuovi burri di Karitè
A pochi passi di distanza ecco lo stand di Sulfaro, distributrice italiana di Sante Naturkosmetik e Acorelle. I titolari di sulfaro sono persone gentilissime con cui è sempre un piacere confrontarsi sull'andamento della comesi eco biologica in Italia, e con l'occasione abbiamo potuto provare le acque profumate Acorelle, dai profumi inebriati.
Purtroppo abbiamo scoperto che lo shampoo bio prugna e cardamomo uscito lo scorso Natale in edizione limitata e molto apprezzato da voi, non è stato riconfermato, ma al suo posto è arrivata un'altra novità: lo shampoo al mango e aloe che non vediamo l'ora di provare!
Lo stand della Bioearth ci aveva già incuriosito la sera prima di partire con una foto che mostrava tanti tappi neri con un logo a forma di rosa sopra, ed ecco lì la nuova linea BIO Protettiva a base di purissimo olio di rosa mosqueta spremuto a freddo e biologico!
Oltre all'alta qualità degli ingredienti, un'altra peculiarità di questa linea è il packaging realizzato con un particolare vetro nero che ne protegge il contenuto permettendo all'olio di rosa mosqueta di mantenere più a lungo inalterati i suoi principi.
Allo Stand GALA abbiamo visto in anteprima i nuovi prodotti Bionova che stanno per arrivare: una linea mamma-bimbo con crema defatigante, crema corpo emolliente, crema seno e pancia, una interessantissima crema anti-macchie, problema che affligge spesso le neomamme, e i classici prodotti per la cura del bebè.
Allo stand Tea Natura, oltre a conoscere tutta la famiglia che sta dietro a questo marchio, persone davvero eccezionali, ci siamo confrontati molto su interessanti progetti futuri, sui nostri prodotti rpeferiti, e così abbiamo scoperto un prodotto che si era sempre nascosto tra le pieghe del catalogo: la maschera viso al Ghassoul, il prodotto perfetto per le pelli miste/grasse, che la signora Roberta ha insistito perchè provassimo.
Una nuova azienda che presto arriverà nel nostro sito è PuroBio Cosmetics, un'azienda tutta italiana (vengono dalla Puglia) che produce un'interessante linea di makeup certificato che nei prossimi mesi si arricchirà di interessanti referenze.
Oltre agli espositori abbiamo avuto modo di incontrare anche le simpaticissime amiche di Biofficina Toscana a cui abbiamo suggerito un nuovo prodotto che ci piacerebbe trovare nel loro catalogo (ma di cui abbiamo giurato di non dirvi nulla!) e alcune amiche a cui abbiamo potuto dedicare poco tempo perchè eravamo davvero esausti.
Ultima tappa nell'area SanaShop dove abbiamo comperato qualche golosità bio per il palato!
Concludiamo con una piccola considerazione su alcuni espositori:
In un mondo sempre più informato e consapevole sugli ingredienti cosmetici, dispiace un po' trovare nuove linee dal packaging accattivante, dai claim pubblicitari che inneggiano alla naturalità ma con PEG, EDTA ed altri ingredienti notoriamente a doppio pallino rosso nell'INCI.
Anche voi avete visitato il Sana?
quali sono state le vostre impressioni?
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Un po' di noi
martedì 26 agosto 2014
5 spunti per riflettere su Biodizionario & co.
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Un po' di noi
martedì 24 giugno 2014
lunedì 16 giugno 2014
Struccarsi con un panno!
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Tendances Emma
giovedì 6 febbraio 2014
EcoChic? No Eco Consapevoli!
Ieri pomeriggio una nostra cliente affezionata ci ha segnalato un video su Youtube chiedendoci un'opinione in merito. Il video di Pauline Paulette dal titolo "Ecobiochic? no grazie, preferisco prodotti da super con buon inci" parla della scelta di Paola di abbandonare le BioProfumerie preferendo i cosmetici da supermercato con inci accettabile.
Ho visto il video, ma non desidero commentarlo, almeno non direttamente. Quello che mi preme dire, però, è che sul costo finale di un prodotto bio, certificato, incidono tanti fattori, fattori che spesso vengono ignorati o non perfettamente conosciuti dal consumatore finale, ma che invece è importante tenere presente. In primo luogo il costo delle materie prime: partendo dal presupposto che la grande multinazionale e la piccola realtà bio semi artigianale comprino la stessa materia prima certificata, la pagano prezzi differenti a motivo dei quantitativi che acquistano e questo, ovviamente, ha una ricaduta sul prezzo. La piccola realtà bio ha un carico fiscale non da poco e costi relativi alla struttura e la strumentazione consistenti, le grandi multinazionali riescono ad ammortizzare meglio quello che è strumentazione, ambienti, preparazione del personale, etc, perchè produce più linee (anche non bio) con costi di produzione più bassi. Le certificazioni, in Italia, costano e i piccoli produttori devono fare i conti anche con questo. In Italia il bio costa ancora “tanto” non per una voglia insana di guadagni facili, ma per come è strutturata l’economia del nostro Paese, economia che a parole premia la libera iniziativa, le voci fuori dal coro, poi nei fatti la pressione fiscale diventa spesso un cappio che costringe molte aziende a chiudere. A ben vedere i principali marchi bio low cost sono tutti stranieri, ci sarà un perchè, non credo che si possa ricercare unicamente nella diversa cultura, ma proprio nel contesto Paese.
Nel costo finale del cosmetico bio incide, ovviamente, anche il packaging, una multinazionale e un piccolo produttore non acquistano la medesima confezione allo stesso prezzo, perchè le quantità sono molto molto diverse e i costi di distribuzione (imballi e corriere) incidono in maniera più sensibile.
Spesso la produzione su larga scala, alla ricerca continua del prezzo più basso, strangola la micro economia, le piccole realtà, coloro che cercano di tenere vive la cultura e le tradizioni locali, mentre scegliere piccoli produttori locali, o ingredienti che fanno parte della nostra tradizione culturale ma che rischiano di sparire, avrà sicuramente un costo maggiore e un impatto sul prezzo finale del prodotto, ma porterà con se anche un benefico impatto sull'economia locale e sulla biodiversità.
Non tutti i produttori di cosmetici Eco Biologici sono uguali, e non basta che un cosmetico sia Bio o Certificato per poter affermare che faccia bene all'ambiente. Esistono grandi multinazionali che hanno creato linee eco-biologiche al solo scopo di tenersi strette una fetta di mercato che rischiavano di perdere, ma senza diffondere o promuovere una vera cultura del Bio, esistono gli eco-furbi che cercano solo di cavalcare l'onda della nuova "moda ecobio" con mezzi eticamente scorretti e sicuramente scegliere non è facile (ed infatti alcuni marchi eco-bio non compaio sul nostro sito proprio perchè non ci sembrano eticamente coerenti) però fare una scelta è importante!
Noi, nel nostro piccolo, cerchiamo di proporre ai nostri clienti una buona scelta di cosmetici adatti a tutte le tasche e a tutte le esigenze e cerchiamo di tenere i costi di spedizione al minimo proprio perché riteniamo che chi non ha molto da spendere, chi ritiene più importante spendere diversamente i suoi soldi, o chi non ha particolari esigenze, debba poter trovare comunque un'alternativa Eco-Bio, ma pensiamo anche che chi ha esigenze particolari o chi ha voglia di concedersi una coccola speciale debba poter trovare quello che cerca senza doversi sentire etichettato come "ecobiochic" o "ecobiosnob" o fissato.
Per completezza vi lasciamo il link al video e ci farebbe davvero piacere avere la vostra opinione in merito.
Il video è stato rimosso dall'autrice.
EDIT:
A seguito dei numerosi commenti aggiungiamo queste considerazioni:
- SI, prima di pubblicare il nostro post abbiamo contattato Paola, che abbiamo sempre apprezzato nelle sue review e di cui abbiamo sempre apprezzato la schiettezza.
Non abbiamo mai detto e nemmeno pensato che Paola possa essere una cattiva persona armata di malefici intenti, o che volesse penalizzare noi, ma abbiamo semplicemente pensato che quel video, fatto da una blogger così popolare, potesse veicolare concetti profondamente sbagliati, e abbiamo voluto fare chiarezza su quei concetti. I precedenza abbiamo già fatto considerazioni simili per altri post/video di altre persone.
- Abbiamo messo il link al video perchè non aveva senso parlare di un video e chiedere alle utenti di andarselo a cercare!
- Non pensiamo che tutte le blogger/youtubers siano delle "accattone" come un anonimo ha scritto poco più su, e ci piace confrontarci e condividere le idee e le esperienze con loro.
- Lo scopo di questo post non era quello di creare una campagna denigratoria nei confronti di Paola. Abbiamo chiesto il parere de nostri lettori proprio perchè volevamo capire se il nostro pensiero era condiviso o meno.
- Il fatto che Paola abbia fatto un video esprimendo concetti sbagliati e dando l'impressione di voler etichettare chi non la pensa come lei come snob non la rende una cattiva persona, e non crediamo che debbano esserci fazioni pro e contro Paola. Vorremmo parlare del concetto di eco-bio chic o etico e consapevole, piuttosto.
- Riteniamo che ognuno abbiamo il diritto di esprimere le proprie opinioni purchè abbia il coraggio di prendersene le responsabilità, sia le youtubers per passione, sia chi gestisce un e-commerce. L'importante è sempre confrontarsi con toni educati argomentando le proprie idee. Ci sembra di aver risposto ad un video esprimendo la nostra libera opinione argomentando le nostre idee, quindi fatichiamo a capire chi ci accusa di cadute di stile dicendo che avremmo dovuto tacere.
EDIT 3:
Abbiamo notato che i commenti stavano andando decisamente oltre al confronto sull'argomento EcoBioChic o consumo consapevole e che troppo spesso si è scaduti sull'attacco personale (all'autrice del video o a noi in una sorta di fazioni contrapposte) per questo abbiamo ritenuto più corretto eliminare i commenti che non ci sembravano pertinenti e di bloccare l'inserimento di ulteriori commenti.
Siamo ESTREMAMENTE RAMMARICATI per questa scelta, avremmo preferito un dibattito costruttivo ma evidentemente non è stato possibile.
lunedì 17 giugno 2013
Bella Con Bio. Riflettiamo sulla cosmesi eco-bio
In occasione della Notte Celeste, il comune di Cervia, dove viviamo e abbiamo la sede noi del Giardino di Arianna, ha organizzato una bellissima iniziativa: "bella con Bio" una fiera della cosmesi e della bellezza biologica dedicata principalmente ai consumatori finali, allestita dentro ai bellissima Magazzini del Sale.
Avremmo voluto partecipare anche noi alla manifestazione con uno stand, ma purtroppo avevamo qualche problema organizzativo, quindi ci siamo dovuti accontentare di partecipare come spettatori.
La fiera, dati anche gli apszi esigui, era piuttosto piccola, ma ritengo che per un "consumatore abituale" di cosmetici eco-bio potesse essere un'occasione interessantissima per acquistare e conoscere molte marche interessanti e trascorrere una serata diversa dal solito grazie anche all'area bimbi e agli ottimi stand di cibo biologico (Ottimo il gelato!).
Abbiamo avuto l'occasione di conoscere alcune nuove marche che valuteremo con calma, di rivedere vecchi amici, e di scoprire in anteprima la nuova linea cosmetica certificata del Parco della Salina di Cervia realizzata in collaborazione con le Terme di Cervia (una crema copro davveo divina, e uno scrub dall'inteso profumo di lavanda ci hanno ammaliato!).
All'interno della fiera erano in programma anche alcune conferenze tra cui una, organizzata da Icea con il famosissimo Fabrizio Zago come moderatore e ospiti di tutto riguardo tra cui ho apprezzato moltissimo Barbara Righini di Sai cosa ti Spalmi e Marco Valussi, esperto di erbe officinali dell'università di Padova.
Nel corso della conferenza si è tentato di fare chiarezza sul concetto di Cosmesi Biologica e Cosmesi Ecologica, due termini spesso bistrattati dal marketing che avrebbero bisogno di leggi e regolamentazioni serie ed esaustive per permettere al consumatore di acquistare in serenità (in particolare cito da Barbara Righini "Già abbiamo chiesto al consumatore di imparare e leggere l'inci e a saper scegliere quali sostanze vuole applicare sulla sua pelle, non possiamo chiedergli anche di studiarsi tutti i disciplinare della cosmesi eco-bio!"), ed è stata ribadita più volte l'importanza di non cadere nell'errore di considerare tutto ciò che è "chimico" come DANNOSO e tutto ciò che è "naturale" come SICURO.
Questo concetto sta molto a cuore anche a noi, perché troppo spesso si cade nell'errore di pensare che se un cosmetico è realizzato con sole sostanze di origine vegetale sicuramente farà bene alla nostra pelle, mentre se contiene anche un solo ingrediente di sintesi, allora sarà un veleno (e spero non me ne voglia Fabrizio Zago, che stimo e di cui apprezzo il lavoro del Biodizionario, ma spesso all'origine di questo fraintendimento c'è proprio la conta dei "pallini rossi" fatta in maniera acritica).
A mio avviso il modo corretto di porsi davanti alla scelta di un cosmetico non è quello di chiedersi "quante sostanze a pallino rosso contiene? Quante sostanze vegetali contiene?" ma piuttosto quello di dire "Di che cosa ha realmente bisogno la mia pelle? Quali sostanze le servono o le potrebbero fare bene?" ed ecco che la risposta alla seconda domanda è quasi sempre in una sostanza naturale e biologica.
Difficilmente la pelle (o i capelli) chiederanno un silicone, o un tensioattivo fortemente sgrassante, ma più probabilmente chiederanno un olio dermo compatibile, degli antiossidanti complessi, una fonte di idratazione seria; tutte sostanze che la natura ha già pronte per noi e che, se sono di origine biologica e biodinamica, saranno ancor più funzionali, ma esisteranno altrettante sostanze vegetali e di ottima qualità decisamente non adatte alla nostra pelle, che potrebbero causare danni ben peggiori di un vuotissimo e sinteticissimo quanto inutile cosmetico di profumeria...
Un altro discorso che vale la pena affrontare nella scelta di un cosmetico è "quanto farà male a me e all'ambiente che mi circonda? quanto è biodegradabile?" ed ecco che anche qui la risposta si fa ben più complessa della semplice conta dei pallini: Un cosmetico formulato con soli ingredienti a basso impatto ambientale che però non "funziona" verrà gettato via dal consumatore producendo molto più inquinamento di un cosmetico ben formulato; un cosmetico realizzato a partire da ingredienti a km0 che non richiedono grandi ed inquinanti spostamenti di merce, sarà ancora meno inquinante, e l'impatto ambientale riguarda il cosmetico a tutto tondo, dallas celta del packaging, al marketing (anche la busta dei campioncini inquina!) alle dimesioni della confezione, alla scelta dei fornitori...
Molto contento sia dell'iniziativa che della bella ed interessante conferenza, facendo un'ultima passeggiata tra gli stand, ho potuto constatare, purtroppo, come ancora la confusione regni sovrana anche tra gli operatori del settore, tra una rappresentante che mi confermava con insistenza che i suoi idrolati "non scadono perchè non c'è niente di chimico dentro! solo acqua e lavanda!" e una venditrice che spacciava i prodotti del suo stand come "creme miracolose"!
Noi confidiamo nel fatto che la cultura dell'eco-bio si diffonda sempre più, che i consumatori diventino sempre più consapevoli, e che le future leggi li aiutino a salvaguardarsi dai "venditori" che sfruttano il Green Washing al solo scopo di aumentare i loro profitti!
Abbiamo rischiato di incontrare anche qualcuna di voi alla fiera?
Avremmo voluto partecipare anche noi alla manifestazione con uno stand, ma purtroppo avevamo qualche problema organizzativo, quindi ci siamo dovuti accontentare di partecipare come spettatori.
La fiera, dati anche gli apszi esigui, era piuttosto piccola, ma ritengo che per un "consumatore abituale" di cosmetici eco-bio potesse essere un'occasione interessantissima per acquistare e conoscere molte marche interessanti e trascorrere una serata diversa dal solito grazie anche all'area bimbi e agli ottimi stand di cibo biologico (Ottimo il gelato!).
Abbiamo avuto l'occasione di conoscere alcune nuove marche che valuteremo con calma, di rivedere vecchi amici, e di scoprire in anteprima la nuova linea cosmetica certificata del Parco della Salina di Cervia realizzata in collaborazione con le Terme di Cervia (una crema copro davveo divina, e uno scrub dall'inteso profumo di lavanda ci hanno ammaliato!).
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Immagine presa da Facebook |
All'interno della fiera erano in programma anche alcune conferenze tra cui una, organizzata da Icea con il famosissimo Fabrizio Zago come moderatore e ospiti di tutto riguardo tra cui ho apprezzato moltissimo Barbara Righini di Sai cosa ti Spalmi e Marco Valussi, esperto di erbe officinali dell'università di Padova.
Nel corso della conferenza si è tentato di fare chiarezza sul concetto di Cosmesi Biologica e Cosmesi Ecologica, due termini spesso bistrattati dal marketing che avrebbero bisogno di leggi e regolamentazioni serie ed esaustive per permettere al consumatore di acquistare in serenità (in particolare cito da Barbara Righini "Già abbiamo chiesto al consumatore di imparare e leggere l'inci e a saper scegliere quali sostanze vuole applicare sulla sua pelle, non possiamo chiedergli anche di studiarsi tutti i disciplinare della cosmesi eco-bio!"), ed è stata ribadita più volte l'importanza di non cadere nell'errore di considerare tutto ciò che è "chimico" come DANNOSO e tutto ciò che è "naturale" come SICURO.
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Immagine presa dal web |
Questo concetto sta molto a cuore anche a noi, perché troppo spesso si cade nell'errore di pensare che se un cosmetico è realizzato con sole sostanze di origine vegetale sicuramente farà bene alla nostra pelle, mentre se contiene anche un solo ingrediente di sintesi, allora sarà un veleno (e spero non me ne voglia Fabrizio Zago, che stimo e di cui apprezzo il lavoro del Biodizionario, ma spesso all'origine di questo fraintendimento c'è proprio la conta dei "pallini rossi" fatta in maniera acritica).
A mio avviso il modo corretto di porsi davanti alla scelta di un cosmetico non è quello di chiedersi "quante sostanze a pallino rosso contiene? Quante sostanze vegetali contiene?" ma piuttosto quello di dire "Di che cosa ha realmente bisogno la mia pelle? Quali sostanze le servono o le potrebbero fare bene?" ed ecco che la risposta alla seconda domanda è quasi sempre in una sostanza naturale e biologica.
Difficilmente la pelle (o i capelli) chiederanno un silicone, o un tensioattivo fortemente sgrassante, ma più probabilmente chiederanno un olio dermo compatibile, degli antiossidanti complessi, una fonte di idratazione seria; tutte sostanze che la natura ha già pronte per noi e che, se sono di origine biologica e biodinamica, saranno ancor più funzionali, ma esisteranno altrettante sostanze vegetali e di ottima qualità decisamente non adatte alla nostra pelle, che potrebbero causare danni ben peggiori di un vuotissimo e sinteticissimo quanto inutile cosmetico di profumeria...
Un altro discorso che vale la pena affrontare nella scelta di un cosmetico è "quanto farà male a me e all'ambiente che mi circonda? quanto è biodegradabile?" ed ecco che anche qui la risposta si fa ben più complessa della semplice conta dei pallini: Un cosmetico formulato con soli ingredienti a basso impatto ambientale che però non "funziona" verrà gettato via dal consumatore producendo molto più inquinamento di un cosmetico ben formulato; un cosmetico realizzato a partire da ingredienti a km0 che non richiedono grandi ed inquinanti spostamenti di merce, sarà ancora meno inquinante, e l'impatto ambientale riguarda il cosmetico a tutto tondo, dallas celta del packaging, al marketing (anche la busta dei campioncini inquina!) alle dimesioni della confezione, alla scelta dei fornitori...
Molto contento sia dell'iniziativa che della bella ed interessante conferenza, facendo un'ultima passeggiata tra gli stand, ho potuto constatare, purtroppo, come ancora la confusione regni sovrana anche tra gli operatori del settore, tra una rappresentante che mi confermava con insistenza che i suoi idrolati "non scadono perchè non c'è niente di chimico dentro! solo acqua e lavanda!" e una venditrice che spacciava i prodotti del suo stand come "creme miracolose"!
Noi confidiamo nel fatto che la cultura dell'eco-bio si diffonda sempre più, che i consumatori diventino sempre più consapevoli, e che le future leggi li aiutino a salvaguardarsi dai "venditori" che sfruttano il Green Washing al solo scopo di aumentare i loro profitti!
Abbiamo rischiato di incontrare anche qualcuna di voi alla fiera?
martedì 19 febbraio 2013
bucato ecologico: 10 consigli salva ambiente!
Fare il bucato inquina, questo è innegabile! Se vogliamo tenere puliti i nostri vestiti ci tocca di sporcare da qualche altra parte ma, senza nemmeno troppo sforzo, possiamo limitare notevolmente l'impatto ambientale di questa necessaria operazione.
Per questo motivo abbiamo pensato di scrivere questo post con alcune semplici indicazioni per un bucato perfetto, nel rispetto dell'ambiente:
1) Sempre lavatrice a pieno carico!
Per ridurre i consumi di acqua ed energia è bene fare sempre lavatrici a pieno carico, dividendo i capi in base alla temperatura a cui vanno lavati.Le lavatrici più "green" calibrano automaticamente le prestazioni in base al carico effettivo, ma comunque due lavaggi a mezzo carico consumeranno di più di un lavaggio a pieno carico.
Attenzione! una lavatrice troppo carica non riuscirà a lavare adeguatamente i capi contenuti e quindi sarà necessario un secondo lavaggio con spreco di acqua, energia e detersivo!
2) Lavatrice sempre in ordine!
Per garantire risultati ottimali è bene tenere sempre puliti il filtro e il cassetto del detersivo. in questo modo i lavaggi saranno più efficaci e di conseguenza efficienti!Per avere sempre la lavatrice in perfetta forma è bene fargli fare una volta al mese un ciclo completo a temperatura bassa inserendo nella vaschetta del detersivo una tazzina da caffè di aceto, funzionerà da anticalcare naturale.
3)Abbasso le temperature!
I detersivi attualmente in commercio garantiscono risultati ottimali già a basse temperature. Temperature troppo alte possono rovinare le fibre e i colori e corrispondo a consumi maggiori di energia!Per lo sporco ostinato prova, invece di alzare la temperatura, ad allungare i tempi di lavaggio (lascia i capi in ammollo mettendo in pausa il programma di lavaggio dopo aver caricato acqua e detersivo).
4) W i preliminari!
Pretrattare le macchie più difficili è un passaggio fondamentale per riuscire ad avere capi puliti alla perfezione anche a temperature ridotte. Noi sfreghiamo sempre sulle macchie impossibili dei nostri bambini il sapone di marsiglia per bucato de La Saponaria, un prodotto davvero di altissima qualità, perfetto anche per il bucato a mano, e i risultati si vedono eccome!
5)Occhio alla dose!
Avete mai dato un'occhiata alle dosi consigliate scritte nella confezione del detersivo? spesso ci affidiamo al tappo dosatore convinti che un lavaggio corrisponda ad un tappo, e magari ne usiamo due per panni molto sporchi, mentre spesso non è la dose corretta!Il detersivo liquido Ekos, ad esempio, riporta la seguente tabella dei dosaggi:
DOSI CONSIGLIATE PER UN BUCATO DI 4,5 Kg | |||
DUREZZA ACQUA | POCO SPORCO | SPORCO | MOLTO SPORCO |
DOLCE 0 – 15°F | 30 ml | 40 ml | 50 ml |
MEDIA 15 – 25 °F | 40 ml | 50 ml | 70 ml |
DURA oltre 25°F | 60 ml | 70 ml | 90 ml |
A MANO per 10 litri d’acqua | 30 ml | 40 ml | 50 ml |
Un tappo contiene ca 70 ml di prodotto.
Quindi quasi sempre è sufficiente poco più di mezzo tappo, e un tappo occorre solo per capi molto sporchi!
6)Facciamo girare le palle!
Il detersivo, inserito direttamente nel cestello dentro ad una pallina dosatrice, risulta più efficace, inoltre la pallina, per azione meccanica, aiuta nel processo di rimozione delle macchie. Inserendo il detersivo in una pallina dosatrice all'interno del cestello di possono ridurre le dosi del detersivo del 20% circa.Se non avete una pallina dosatrice potete crearvi la vostra super pallina extra efficacie: prendete una pallina morbida per cani con punte (come quella nell'immagine sotto) che abbia il diametro di una pallina da tennis, e tagliate via una parte con un taglierino in modo tale da ottenere un'apertura simile a quella delle palline dosatrici, e il gioco è fatto!
7)Polvere o Liquido?
Qual'è la differenza tra i detersivi liquidi e quelli in polvere? quali sono i migliori?
Dipende dalle macchie e dal tipo di lavaggio che si desidera fare. I detersivi liquidi sono tendenzialmente più efficaci rispetto a quelli in polvere nell'eliminazione di macchie di unto e grasso, ma meno efficaci nell'eliminazione di macchie da frutta poiché non contengono candeggianti. Noi suggeriamo di utilizzare un detersivo in polvere per i lavaggi ad alte temperature e di preferire quello liquido per i lavaggi a basse temperature o i lavaggi a mano.
Per lavare Lana e Seta è bene scegliere un detersivo liquido appositamente studiato per i capi delicati, ricordandosi che questi due tessuti detestano le alte temperature e la centrifuga e vanno sempre asciugati all'ombra!
8)Abbasso l'impatto!
Quando scegliamo il detersivo è importante tenere conto anche del suo impatto ambientale, e scegliere il prodotto meno inquinante.
In commercio esistono molti prodotti dall'etichetta "furbetta" che si proclamano ecologici ma che di ECO hanno solo il nome. Si vantano di avere estratti vegetali, anche se poi i tensioattivi utilizzati (la vera parte lavante) sono di origine petrolchimica ed inquinante, oppure promettono di ridurre gli sprechi grazie alle loro eco-dosi che di fatto non permettono di calibrare correttamente il detersivo rispetto alle reali esigenze di bucato (non è possibile usare una mezza ecodose per una lavatrice a mezzo carico, ad esempio)
Noi abbiamo scelto per il nostro bucato i detersivi eco-biologici Ekos di pierpaoli, certificati ICEA Eco-Detergenza, Ecolable e aderiscono allo standard LAV-ICEA non testato su animali, inoltre sono stati sottoposti a Test per la verifica della presenza di metalli pesanti quali Nichel, Cromo e Cobalto, per essere sicuri anche per chi è a rischio allergie.
I detersivi per il bucato a mano ed in lavatrice, sia in polvere che liquido non contengono EDTA, cloro isotiazolinone, fosforo e sbiancanti ottici, ne sostanze di origine animale, e sono profumati solo con l'utilizzo di olio essenziale biologico di Lavanda ipoallergenico.In commercio esistono molti prodotti dall'etichetta "furbetta" che si proclamano ecologici ma che di ECO hanno solo il nome. Si vantano di avere estratti vegetali, anche se poi i tensioattivi utilizzati (la vera parte lavante) sono di origine petrolchimica ed inquinante, oppure promettono di ridurre gli sprechi grazie alle loro eco-dosi che di fatto non permettono di calibrare correttamente il detersivo rispetto alle reali esigenze di bucato (non è possibile usare una mezza ecodose per una lavatrice a mezzo carico, ad esempio)
Noi abbiamo scelto per il nostro bucato i detersivi eco-biologici Ekos di pierpaoli, certificati ICEA Eco-Detergenza, Ecolable e aderiscono allo standard LAV-ICEA non testato su animali, inoltre sono stati sottoposti a Test per la verifica della presenza di metalli pesanti quali Nichel, Cromo e Cobalto, per essere sicuri anche per chi è a rischio allergie.
Seguendo le istruzioni di lavaggio che sono riportate in maniera chiara e facile da leggere sulla confezione si ottiene un bucato davvero perfetto e piacevolmente profumato, con colori vivi e un bianco acceso anche senza bisogno di sbiancanti ottici che fanno vedere quello che non c'è!
9) Ammorbidiamoci!
Quanto è sgradevole ritrovasi con tutti i vestiti, o ancor peggio, gli asciugamani rigidi come fossero fogli di cartone, ruvidi e difficilissimi da piegare e stirare? e quanto conta il famoso "profumo di pulito" ? per questo motivo l'ammorbidente è uno di quei prodotti a cui difficilmente sappiamo dire di no. Il problema è che l'ammorbidente è uno dei prodotti più inquinanti dell'intero processo di lavaggio, ed inoltre spesso lascia residui sui capi che a lungo andare possono causare dermatiti ed allergie sulla pelle.
Noi abbiamo trovato la soluzione ideale utilizzando l'ammorbidente minerale Folia di Pierpaoli.
Questo ammorbidente è un prodotto completamente diverso da tutti gli altri poiché agisce in maniera meccanica; la bentonite di cui è composto si gonfia a contatto con l'acqua e distende le fibre dei capi durante tutto il lavaggio rendendoli più morbide, mentre l'olio essenziale di lavanda li profuma naturalmente.
Basta mettere un misurino di prodotto all'interno del cestello assieme al bucato asciutto e il risultato è davvero impeccabile!
10) Rimaniamo puliti!
L'ultimo consiglio che ci sentiamo di darvi per ridurre l'impatto ambientale del vostro bucato è sicuramente anche il più ovvio: cerchiamo di non sporcare!
Una cura maggiore dei nostri capi di abbigliamento, un utilizzo più attento, uno sfruttamento meno "consumistico" del nostro armadio ci permetteranno di fare meno lavatrici, di mantenere i capi belli più a lungo, e di fare del bene alle nostre tasche e all'ambiente!
Avete altri eco-consigli da darci?
Lasciateci un commento!
domenica 25 novembre 2012
Come riutilizzare il sacchetto in cotone
Siamo entrati nella magica atmosfera del Natale e noi de Il Giardino di Arianna, come indaffarati folletti, confezioniamo con cura ed attenzione i regali per i vostri cari che avete scelto nel nostro catalogo online. Quest'anno, per ringraziarvi della fiducia accordataci, abbiamo pensato di donare un codice sconto di Euro 5,90 ad ogni ordine di importo superiore ad Euro 39,90, a questo codice sconto si aggiunge una crema mani Bio Benecos oppure una saponetta naturale Il Fior di Loto, confezionate in un sacchetto di cotone, per gli ordini superiore ad Euro 49,90.
Noi de Il Giardino di Arianna, però, abbiamo affiancato al sacchetto di tela con la crema mani e/o con la saponetta un sacchettino contenente fiori di lavanda essiccati, così che possiate riutilizzare il sacchetto di tela trasformandolo in un bel profuma biancheria.
Per riutilizzare il sacchetto come profuma biancheria procedete così:
Riempite il sacchetto di tela con la miscela di fiori di lavanda, sale grosso e olio essenziale, chiudete il sacchetto ed un delicato aroma profumerà i vostri cassetti!
Noi de Il Giardino di Arianna, però, abbiamo affiancato al sacchetto di tela con la crema mani e/o con la saponetta un sacchettino contenente fiori di lavanda essiccati, così che possiate riutilizzare il sacchetto di tela trasformandolo in un bel profuma biancheria.
Per riutilizzare il sacchetto come profuma biancheria procedete così:
Prendete i fiori li lavanda ed aggiungete un cucchiaio di sale grosso
Mettete 4 o 5 gocce di olio essenziale di lavanda e mescolate
Riempite il sacchetto di tela con la miscela di fiori di lavanda, sale grosso e olio essenziale, chiudete il sacchetto ed un delicato aroma profumerà i vostri cassetti!
martedì 30 ottobre 2012
reduce reuse recycle
Se vogliamo un mondo migliore, più verde e con meno rifiuti è necessario che ciascuno di noi si impegni per questo non solo con grandi campagne e dure lotte, ma anche con piccoli e semplici gesti quotidiani come quello della raccolta differenziata e del riutilizzo dei materiali prima di gettarli.
Proprio seguendo questa filosofia abbiamo sempre cercato di riutilizzare le scatole e gli imballi con cui i fornitori ci inviano i prodotti per imballare i vostri ordini e, ormai da diversi mesi, ricicliamo la carta di giornali, riviste, cataloghi e pubblicità per realizzare le tagliatelle di carta con cui riempiamo i vostri pacchi (ne avevamo già parlato QUI).
Anche la scelta delle dimensioni delle scatole non è casuale, infatti più e piccola la scatola e minore sarà il riempimento necessario, ma non solo, occuperà anche meno spazio nel camion del corriere consentendo di ridurre i viaggi e risparmiare Co2.
Oltre a questi piccoli dettagli, da oggi troverete nel retro della fattura contenuta nei nostri pacchi anche una breve guida allo smaltimento e riutilizzo degli imballi, che riportiamo anche qui:
Proprio seguendo questa filosofia abbiamo sempre cercato di riutilizzare le scatole e gli imballi con cui i fornitori ci inviano i prodotti per imballare i vostri ordini e, ormai da diversi mesi, ricicliamo la carta di giornali, riviste, cataloghi e pubblicità per realizzare le tagliatelle di carta con cui riempiamo i vostri pacchi (ne avevamo già parlato QUI).
Anche la scelta delle dimensioni delle scatole non è casuale, infatti più e piccola la scatola e minore sarà il riempimento necessario, ma non solo, occuperà anche meno spazio nel camion del corriere consentendo di ridurre i viaggi e risparmiare Co2.
Oltre a questi piccoli dettagli, da oggi troverete nel retro della fattura contenuta nei nostri pacchi anche una breve guida allo smaltimento e riutilizzo degli imballi, che riportiamo anche qui:
Suggerimenti per lo smaltimento degli imballi
Scatole in cartone
Al fine di ridurre al minimo l’impatto ambientale
dei nostri imballi, pur garantendo la massima sicurezza per i prodotti che
avete acquistato, ove possibile, riutilizziamo le scatole con cui i fornitori
stessi ci hanno inviato i prodotti o scatole in cartone riciclato.
Le scatole in cartone possono essere gettate nel
cassonetto della raccolta differenziata della carta o nel sacchetto per la
raccolta porta a porta.
È sempre bene appiattirle prima di gettarle per non
ingombrare inutilmente il cassonetto.
Riempimento
Per far sì che i prodotti non si muovano durante il
trasporto e non risentano degli urti utilizziamo del materiale riempitivo che
può essere:
- Tagliatelle di carta di giornale
riciclata (utilizziamo giornali, cataloghi e pubblicità cartacea ricevuta in
buchetta) che possono essere gettate nella raccolta differenziata della carta o
utilizzate per l’accensione del camino o del barbecue a legna.
- Palline in polistirolo
biodegradabile (verdi). Queste patatine sono a base di amido di mais
biodegradabile e compostabile e si decompongono a contatto con l'acqua non
lasciando alcun rifiuto tossico. Possono essere anche utilizzate come gioco
attaccandole una all’altra inumidendole con una spugna per realizzare
costruzioni biodegradabili.
- Palline di polistirolo classiche
(bianche). Riutilizziamo le palline di polistirolo che troviamo nei pacchi dei
nostri fornitori per ridurre gli sprechi. Queste palline possono essere gettate
nel cassonetto della plastica, nel sacchetto della plastica per la raccolta
porta a porta oppure possono essere riutilizzate sia come imballaggio sia per
realizzare divertenti festoni.
martedì 7 febbraio 2012
Un po’ di noi… le nostre scelte: parliamo di imballi
Oggi desidero raccontarvi un po’ di
noi, delle nostre scelte e dei motivi che stanno alla base, così che possiate
conoscerci sempre meglio.
Chi fa acquisti presso il nostro
store online avrà sicuramente notato che noi de Il Giardino di Arianna
utilizziamo d’abitudine per le nostre spedizioni sia scatole nuove sia scatole
di nostri fornitori che essendo ancora in ottimo stato preferiamo riutilizzare
piuttosto che buttare.
Da diverso tempo, procedendo al
periodico conferimento dei rifiuti presso gli appositi cassonetti della
raccolta differenziata, ci siamo resi conto di quanta carta (riviste, cataloghi,
depliant, volantini pubblicitari) settimanalmente si accumuli, carta ancora in
ottimo stato. Proprio pensando a quale spreco di materiale era buttarla,
seppure nell’apposito cassonetto della carta per il riciclo, abbiamo deciso di
renderla a striscioline o, come amo chiamarle io, in “tagliatelle” con un
comune tritacarta ed utilizzarla come riempitivo delle nostre confezioni. Così
facendo abbiamo cercato di coniugare ancora di più naturalità dei cosmetici e
rispetto per l’ambiente, ritenendo che questo sia un connubio
inscindibile,garantendo comunque ai nostri clienti un’attenta protezione dei
prodotti spediti.
Per maggiori info vi rimando ad un interessantissimo articolo sui falsi miti della carta riciclata:
http://www.greenternet.info/2009/articoli/articolo.asp?intarticoloid=105
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